Protesi ginocchio: quando è necessaria e come s’interviene
La protesi ginocchio è uno degli interventi più di successo nell’ambito dell’ortopedia.
Nel corso degli ultimi anni le tecniche d’impianto di una protesi del ginocchio si sono molto evolute e ciò ha permesso di praticare interventi sempre meno invasivi, con tempi chirurgici ridotti e un recupero funzionale decisamente più rapido.
L’invecchiamento della popolazione attiva e i progressi nei materiali, che offrono ai pazienti una sensazione sempre migliore, ha permesso una crescita esponenziale di interventi di protesi al ginocchio che, solo in Italia, hanno raggiunto la cifra di 85mila all’anno.
Ma vediamo insieme quando è necessario ricorrere a una protesi di ginocchio.
Protesi ginocchio: le cause
Ci sono casi in cui, per poter recuperare la funzionalità del ginocchio, è necessario l’impianto di una protesi.
Le principali cause dei fastidi al ginocchio che causano dolore e gonfiore sono da ricondurre ai vari tipi di artrosi, ovvero:
- Gonartrosi: causata dall’usura delle cartilagini del ginocchio, porta le ossa a sfregare l’una contro l’altra. Si verifica solitamente nelle persone sopra i 50 anni, ma può manifestarsi anche in pazienti più giovani.
- Artrite reumatoide: la membrana sinoviale che ricopre l’articolazione s’infiamma causando dolore e rigidità al ginocchio.
- Artrosi post-traumatica: causata da un trauma al ginocchio, ad esempio fratture o lesioni dei legamenti può, col passare del tempo, danneggiare la cartilagine e causare dolore e limitazione dei movimenti del ginocchio.
In questi casi una diagnosi accurata da parte di uno specialista di protesi ginocchio è fondamentale per individuare lo stato di avanzamento della malattia e scegliere il percorso terapeutico più adeguato.
Protesi ginocchio: i tipi d’intervento
È importante ricordare che quando si parla di protesi ginocchio si possono intendere interventi molto diversi tra di loro, in particolare:
- Intervento di protesi totale ginocchio: è necessario quando l’estremità di femore e tibia sono danneggiate in maniera profonda. Il chirurgo provvederà a sostituire le parti ossee con una protesi in metallo, mentre il polietilene prenderà il posto della cartilagine usurata: il risultato è una riproduzione fedele del funzionamento di un ginocchio sano.
- Intervento di protesi monocompartimentale ginocchio: sono protesi in cui l’invasività chirurgica è ridotta al minimo e il recupero per il paziente è molto veloce. Si tratta infatti di una protesi parziale che sostituisce solo la parte usurata dell’articolazione, mentre la cartilagine e i legamenti non vengono sacrificati come succede invece nella protesi totale.
- Intervento di revisione protesi ginocchio: sono protesi che sostituiscono una protesi ginocchio impiantata in precedenza che ha fallito per molteplici cause tra cui, l’allungamento della vita media dei pazienti. Una protesi ginocchio infatti è garantita per 20 anni, al termine dei quali possono ripresentarsi sintomi quali dolore e gonfiore che potrebbero rendere necessaria una sua sostituzione.
Intervento protesi ginocchio
L’intervento protesi ginocchio, totale o parziale, prevede una prima fase di preparazione dell’osso: le superfici usurate vengono rimosse per fare spazio alle componenti protesiche.
La protesi è composta da una componente tibiale, una femorale e da un inserto.
Nei casi di protesi ginocchio parziale il chirurgo rimuoverà la cartilagine del solo compartimento danneggiato e rivestirà le estremità del femore e della tibia con impianti protesici di metallo fissati all’osso con del cemento speciale. Infine, un inserto di plastica tra le due componenti di metallo fungerà da superficie di scorrimento. Il grande vantaggio della protesi ginocchio monocompartimentale è che vengono risparmiati entrambi i legamenti crociati, anteriore e posteriore, quindi viene mantenuta una capacità di movimento più ampia e naturale. Inoltre, convertirle in protesi totali di ginocchio, qualora ce ne sia bisogno, è più semplice di un intervento di sostituzione della protesi totale.
Nei casi in cui l’usura coinvolga l’intera articolazione del ginocchio è necessaria invece una protesi totale.
In questi casi, se il chirurgo lo ritiene necessario, oltre a sostituire i tre compartimenti del ginocchio si potrà aggiungere anche una protesi rotulea.
La protesi totale può essere di tre tipi, a seconda che si riesca o meno a conservare l’integrità dei legamenti crociati:
- protesi totale (detta PS) che richiede il sacrificio di entrambi i legamenti, anteriore e posteriore;
- protesi totale (detta CR) che richiede il sacrificio del crociato anteriore ma conserva il crociato posteriore;
- protesi totale (detta XP) che conserva sia il legamento crociato anteriore che posteriore.
La scelta del tipo di protesi, delle sue dimensioni e dei mezzi utilizzati per fissarla spetta al chirurgo che valuterà secondo la qualità dell’osso, la morfologia delle componenti articolari e l’età del paziente.
Il chirurgo inoltre può scegliere se cementificare o meno la protesi. Le protesi cementate si servono di un cemento ad azione rapida che consente al paziente, fin dai primi giorni, di poter caricare più peso per le normali attività quotidiane. Le protesi non cementate al contrario hanno bisogno di più tempo per assorbire i carichi perché prevedono un ancoraggio biologico all’osso.
La scelta dipende dal livello di attività, dall’età, lo stato di salute e le esigenze del paziente.
Nell’intervento di revisione protesi ginocchio infine il chirurgo provvederà a rimuovere la vecchia protesi, ripulire il ginocchio, e applicare una protesi di revisione.
Il recupero dopo un intervento protesi ginocchio
Dopo l’intervento il chirurgo sceglie un programma di riabilitazione per il recupero della mobilità articolare.
Per un intervento di protesi monocompartimentale ginocchio che prevede solo una piccola incisione, poco invasiva, la degenza ospedaliera è molto breve e la riabilitazione per un ritorno alle normali attività quotidiane è più veloce, circa 6 settimane dall’intervento.
Nei casi di protesi totale il paziente inizia la riabilitazione all’interno della struttura per 2 o 3 giorni, in seguito dovrà proseguire con un fisioterapista per 2-3 settimane. Alla sesta-ottava settimana il paziente potrà tornare alla propria quotidianità riscontrando un miglioramento progressivo nei mesi successivi.
Se ci si sottopone a un intervento di revisione la riabilitazione sarà più impegnativa e lunga. In ogni caso la fisioterapia continuerà fino a 2-3 mesi dopo l’intervento chirurgico.
Dove trovare il Dott. Paolo Lucci
Il Dott. Paolo Lucci, specialista in Ortopedia e Traumatologia, opera alla Salvator Mundi International Hospital, all’Ospedale Israelitico e allo studio fisioterapico Fisio Plus Roma, in via Donatello (zona Flaminio).
Se si è manifestato un dolore al ginocchio e pensi ci sia bisogno di una consulenza per una l’impianto di una protesi ginocchio, contattaci qui per richiedere un appuntamento.
1 Comment
Ho 60 anni .ho una gonoartosi al ginocchio sinistro.mi si forma il liq.nel ginocchio e avverto bruciore nel ginocchio.non riesco a camminare bene ed avverto il dolore dietro al ginocchio quando cammino.cosa posso fare?ho girato ort.ma non risolvo prob.